Il Parlamento europeo approva il regolamento sull’intelligenza artificiale

Il Parlamento europeo ha adottato la sua posizione negoziale sul regolamento sull’intelligenza artificiale (IA) nella votazione avvenuta mercoledì (14 giugno) nella sessione plenaria a Strasburgo. La posizione è passata a larga maggioranza con 499 voti a favore, 28 contrari e 93 astensioni. Il voto determina la posizione del Parlamento per il trilogo con il Consiglio UE, che prenderà il via già questa sera.

“Il parlamento UE diventa la prima Camera al mondo a votare su un regolamento complessivo sull’IA. Il voto di oggi dimostra che possiamo conciliare fiducia e innovazione»”, ha affermato su Twitter il commissario UE al Mercato interno, Thierry Breton.

L’UE si candida a divenire leader globale nella regolamentazione dell’IA

Il testo vede come co-relatori gli eurodeputati Brando Benifei e Dragos Tudorache e mira a garantire che i sistemi di intelligenza artificiale sviluppati e utilizzati in Europa siano pienamente in linea con i diritti e i valori dell’UE, tra cui la supervisione umana, la sicurezza, la privacy, la trasparenza, la non discriminazione e il benessere sociale e ambientale.

Nella conferenza stampa organizzata dopo il voto, la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ha sottolineato “l’impostazione equilibrata” dell’UE sull’intelligenza artificiale. Metsola ha ringraziato i co-relatori Brando Benifei (PD/S&D) e Dragos Tudorache (Renew) “per l’enorme lavoro e per aver trovato un’impostazione equilibrata in questa legislazione che stabilirà uno standard globale”.

“Vogliamo essere leader mondiali della tutela dei diritti fondamentali in questo settore legislativo”, ha affermato la presidente del Parlamento europeo, perché “ogni volta che la tecnologia progredisce, deve farlo in linea con i nostri valori democratici, dobbiamo stabilire chiari limiti”.

Aprendo la conferenza stampa al fianco dei due co-relatori, Metsola ha ammesso di aver chiesto a ChatGpt suggerimenti sul discorso da tenere: “La risposta è stata di sottolineare l’importanza dell’uso responsabile dell’intelligenza artificiale, dei benefici potenziali per risolvere vari problemi, ma anche affrontare le preoccupazioni sulla privacy e la sicurezza e che lintelligenza artificiale vada a beneficio dell’intera società”.

Il Parlamento europeo ha fatto “la storia”

Da parte sua, Benifei ha affermato che oggi il Parlamento europeo ha “fatto la storia”, aprendo la strada a un dialogo con il resto del mondo incentrato sul costruire “un’IA responsabile per il nostro pianeta” e per i rischi sistemici che queste tecnologie possono comportare.

L’eurodeputato ha sottolineato che nel testo si è pensato “anche ai cittadini comuni, ai consumatori, alle imprese, alle istituzioni che devono essere supportati nell’assunzione di intelligenza artificiale”. Secondo Benifei, questi utenti devono poter ottenere il meglio dall’IA”, traendone allo stesso tempo “tutte le opportunità”, ma con la garanzia che le istituzioni “abbiano costruito un sistema di salvaguardie in grado di identificare i rischi reali”, senza sovraccaricare l’IA quando non sono necessari controlli, ma con valutazioni di conformità molto serie “quando c’è un alto rischio per la salute e per i diritti fondamentali”.

Cosa prevede il regolamento proposto 

Secondo quanto si evince dal testo approvato dall’Eurocamera, le norme seguono un approccio basato sul rischio e stabiliscono obblighi per i fornitori e per coloro che impiegano sistemi di IA, a seconda del livello di rischio che può generare.

Il testo approvato vieterebbe sistemi di IA con un livello di rischio inaccettabile per la sicurezza delle persone, in particolare quelli utilizzati per la classificazione delle persone in base al loro comportamento sociale o alle loro caratteristiche personali, il cosiddetto “social scoring”.

Gli eurodeputati hanno anche ampliato l’elenco per includere divieti riguardanti gli usi intrusivi e discriminatori dell’intelligenza artificiale, in particolare: sistemi di identificazione biometrica remota in spazi accessibili al pubblico; sistemi di categorizzazione biometrica che utilizzano caratteristiche sensibili; sistemi di polizia predittiva; sistemi di riconoscimento delle emozioni nelle forze dell’ordine, nella gestione delle frontiere, nei luoghi di lavoro e nelle istituzioni scolastiche; lo scraping (tecnica informatica di estrazione di dati da un sito web) non mirato di immagini facciali da internet o da filmati di telecamere a circuito chiuso, per creare database di riconoscimento facciale (in violazione dei diritti umani e del diritto alla privacy).

Il testo approvato dall’Europarlamento prevede anche l’inclusione nella lista delle applicazioni ad alto rischio anche di sistemi di intelligenza artificiale considerati dannosi per la salute, la sicurezza, i diritti fondamentali e l’ambiente.

Nel testo adottato, si legge inoltre che i sistemi di intelligenza artificiale generativa come ChatGpt dovrebbero rispettare i requisiti di trasparenza, rivelando che il contenuto è stato generato dall’IA, prevedendo anche modalità per distinguere le cosiddette immagini deep-fake da quelle reali, oltre a fornire garanzie contro la generazione di contenuti illegali.